Il Bashi Ball (o semplicemente Bashi) è stato inventato e diffuso nelle Maldive per opera del Primo Presidente della Repubblica Maldiviana Mohamed Amin Didi: Al Ameer Mohamed Ameen Dhoshimeynaa Kilegefaanu era uno degli esponenti del primo partito del paese e venne eletto nel ’53, periodo in cui cominciò a diffondersi questo sport.

Le caratteristiche del Bashi Ball sono per certi versi simili a quelle del tennis, ma il gioco in sé è molto diverso: il campo ha una forma rettangolare ed è diviso a metà da una rete. Le due zone sono occupate da due squadre, composte da un numero di giocatrici che varia da 7 a 11: due di queste atlete si dispongono con la schiena rivolta verso la rete e si occupano della battuta.
Questo gesto tecnico, molto particolare, viene realizzato con una racchetta, colpendo con tutta la forza possibile una pallina da tennis e cercando di mandarla nel campo avversario: dall’altra parte, le giocatrici devono tentare di afferrare al volo le palline utilizzando solo le mani.
Le battute vengono effettuate a ripetizione per un massimo di 12 colpi: se la pallina non viene bloccata e finisce a terra per dodici volte consecutive, la squadra si guadagna il diritto di colpire con lo sguardo alla rete. Allo stesso tempo, se le battute vengono fermate, è il team alla ricezione ad ottenere questo diritto.

Il Bashi Ball, diffuso fra tutti gli atolli maldiviani, è rappresentato da una Fondazione che, dal 2010, si occupa di modernizzare questo sport, pubblicizzandolo ed avvicinando nuove possibili giocatrici: le attività di promozione comprendono l’istituzione di nuovi tornei ed il coinvolgimento delle scuole.