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Maria Sharapova e i dubbi sul doping

Maria Sharapova e i dubbi sul doping

By on mar 8, 2016 in Personaggi, Slider | 0 comments

Nel corso di una sofferta conferenza stampa, alla cui vigilia molti avevano espresso il dubbio che potesse trattarsi di un annuncio di ritiro, Maria Sharapova ha, invece, informato le tv ed i giornali di un incidente di percorso avvenuto pochi giorni prima: la tennista russa avrebbe, infatti, ricevuto comunicazione circa il fallimento di un test antidoping svoltosi durante gli ultimi Australian Open.

L’atleta sarebbe risultata positiva al Meldonium, un medicinale fuori legge dal primo gennaio 2016: la Sharapova si è detta estremamente dispiaciuta e, prendendosi interamente la colpa dell’accaduto, ha spiegato che la Federazione aveva dato comunicazione circa le nuove sostanze proibite già a dicembre del 2015 ed era stata proprio lei a non leggere interamente il documento, continuando ad assumere il medicinale.
Secondo il racconto della tennista, l’utilizzo di Meldonium sarebbe iniziato nel lontano 2006, per le prime avvisaglie di un diabete familiare e per una cronica mancanza di magnesio: moltissimi sportivi russi, negli ultimi tempi, sarebbero stati bloccati e messi sotto indagine per l’assunzione di questa particolare sostanza.
Per questo motivo, e anche per l’ammissione di colpa pubblica e per il poco tempo trascorso dalla definizione dei nuovi principi fuori legge, è possibile che la pena destinata a Maria Sharapova non sarà di due interi anni, ma di pochi mesi.

Maria Sharapova durante la conferenza

Maria Sharapova durante la conferenza

Nel frattempo, la Nike ha sospeso ogni sponsorizzazione, attendendo la fine delle indagini: la tennista ha spiegato che non è sua intenzione finire la carriera in questo modo e che spera di poter avere una seconda occasione.

La sua ammissione ha, però, contemporaneamente riportato a galla diverse critiche e polemiche legate al mondo del tennis, spesso accusato di essere poco attivo nella lotta al doping: Agassi nel suo “Open” e Federer in più di un’intervista hanno, in effetti, ammesso la mancanza di veri e propri controlli, mentre il ciclista Cavendish, nel suo libro “At Speed” aveva già paragonato in modo impietoso il numero di esami nel tennis e nel ciclismo. Nel 2011, i tennisti furono coinvolti in soli 21 controlli fuori dalle gare, mentre i ciclisti ne passarono oltre 4600.
In effetti, pensare che il tennis abbia avuto soli 38 casi di doping in tutta la sua storia appare davvero strano: ci allineiamo, quindi, al pensiero di Federer che, da vero campione, ha sempre sostenuto di preferire un controllo in più per combattere questo problema!

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