Ondina Valla nacque nel 1916 a Bologna come Trebisonda Valla: il padre aveva scelto questo nome ispirandosi alla famosa città turca Trabzon, da lui considerata fra le più belle al mondo, ma il soprannome “Ondina” arrivò qualche anno dopo, quando un giornalista, commettendo un errore, la chiamò “Trebitonda”.
Da lì Trebitondina e, poi, semplicemente Ondina.

Considerata fin da giovanissima un vero esempio per grinta e doti tecniche, Ondina Valla si specializzò nella corsa a ostacoli, dove periodicamente si scontrava con l’amica e rivale di una vita Claudia Testoni: a 13 anni, Ondina godeva già di una grande popolarità che crebbe ulteriormente l’anno successivo, quando divenne Campionessa Assoluta Italiana.
Divenne presto un simbolo, definita”il sole in un sorriso”.
La vera consacrazione arrivò, però, nel 1936, quando, durante i Giochi Olimpici di Berlino, conquistò l’oro negli 80 m a ostacoli: fu la prima italiana ad ottenere questo risultato e, a soli 20 anni, segnò anche il record dell’atleta più giovane a vincere questa medaglia. Il primato venne battuto solo nel 2004.
Alle seminifinali della specialità, Ondina Valla realizzò il primato mondiale di 11”6, mentre in finale sbaragliò la concorrenza con il tempo di 11”7. Claudia Testoni arrivò solo quarta.

La sua carriera continuò con ottimi risultati in diverse discipline e terminò nei primi anni ’50 con le ultime esperienze nel getto del peso: nel ’37, realizzò il primato italiano nel salto in alto con 1.56 m, rimasto insuperato fino al ’55.
Nel 1965, il CONI le assegnò la Medaglia d’oro al Valore Atletico, mentre, nel 1970, venne nominata Cavaliere della Repubblica: la medaglia d’oro faticosamente conquistata a Berlino le venne rubata nel 1978, ma fortunatamente, 6 anni più tardi, Nebiolo le consegnò una nuova, fedele, riproduzione.